Campagne di scavo archeologico 2023/2024

Scavi della cattedra di Archeologia e storia dell'arte greca e romana
Prof. Gian Luca Grassigli

Nel mese di luglio 2023 si è svolta la quarta campagna di scavi archeologici presso la necropoli del Vallone di San Lorenzo situata a Montecchio (TR) in località Raiano. Le indagini, iniziate nel 2017, vedono come protagonisti il Comune di Montecchio, l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà Antiche e Moderne, cattedra di Archeologia Classica, nella persona del Prof. Gian Luca Grassigli direttore scientifico dello scavo, la Kent State University – Ohio (USA) nella persona della Prof.ssa Sarah Harvey e l’Associazione Acqua. Il progetto rientra in un più ampio accordo che prevede una completa ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico di tutto il territorio comunale. La ricerca ha lo scopo di individuare il reale sviluppo dell’area sepolcrale ai fini di incrementare le conoscenze del sito, cercare di chiarire gli ambiti cronologici, il rapporto con le alture circostanti dove sono presenti diversi nuclei abitativi più o meno grandi, secondo un modello insediativo di tipo paganico-vicanico, e, non da meno, cercare di incrementare la sua tutela e una sua possibile futura valorizzazione anche attraverso l’esposizione, presso l’AMAT (Antiquarium Museo Archeologico di Tenaglie a Montecchio), dei reperti ritrovati unitamente ai risultati delle indagini. Lo scavo, ogni anno, coinvolge circa trenta persone tra ricercatori e studenti provenienti sia dall’Università degli Studi di Perugia sia dalla Kent State University. 

Tutte le informazioni nel sito del Laboratorio archeologico “Follow the Wall”: http://laboratorioarcheol.wixsite.com/unipg

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Dal 2017 l'Unihortus_rid.jpgversità di Perugia organizza campagne di scavo archeologico con scopi didattici e di ricerca nel sito di Urvinum Hortense, area occupata da un municipium di età romana.

Le campagne di norma si svolgono per una durata di due mesi e sono articolate in turni bisettimanali con al massimo trenta studenti per turno.
In questi anni le indagini si sono concentrate su un'area santuariale, una struttura adibita a mercato, un impianto termale e una domus ad atrio e peristilio.

 

 

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Scavi della cattedra di Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente Antico e di Protostoria del Mediterraneo
Prof. Andrea Polcaro

 

La missione archeologica a Jebelpolcaro2.jpg al-Mutawwaq, in collaborazione con la Pontificia Facultad San Esteban di Salamanca e il Centro Studi CESAR di Roma, co-diretta da Andrea Polcaro e Juan Muniz, sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è attiva dal 2012. Il sito archeologico di Jebel al-Mutawwaq, datato alla seconda metà del IV millennio a.C. e localizzato nella Regione di Zarqa, in Giordania, è considerato uno dei siti protostorici più importanti dell’area, in un periodo, il Bronzo Antico I, che vede nascere i prodromi della prima urbanizzazione nel Levante. Negli ultimi sei anni, gli scavi sono stati concentrati sia nel villaggio di 18 ettari di estensione, sia nella monumentale necropoli megalitica, costituita da centinaia di dolmen in ottimo stato di conservazione.

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foto 3 ricongnizione monte panicale tagliataIl monte, ricoperto da macchia boschiva, si trova nel comune di Panicale e presenta molte attestazioni di resti archeologici non ancora investigati che vanno dal periodo protostorico fino all’età tardo-antica. La missione di ricognizione, che inizierà nel 2024, prevede la partecipazione degli studenti frequentati il laboratorio didattico “Dedalo” e si svolgerà nel mese di aprile. Le attività includono l’indagine di superficie delle evidenze archeologiche e una mappatura del territorio tramite tecniche desunte dall’Archeologia del Paesaggio.

 

 

Scavi della Cattedra di Archeologia Medievale 
Prof.ssa Donatella Scortecci

La Cattedra di Archeologia Medievale dell’Universiscortecci3.jpgtà di Perugia conduce dal 2015 regolari scavi archeologici presso il sito di Pietrarossa, nel territorio comunale di Trevi. Le indagini hanno restituito un insieme di strutture riconducibili ad una grande domus privata e ad un complesso di tipo pubblico, certamente pertinenti al municipium di Trebiae. Le aree indagate sono inquadrabili all’interno di un sistema insediativo caratterizzato da una lunga continuità di vita, che va dal III secolo a.C. al VII - VIII secolo d.C.

 

Finanziamento: Comune di Trevi, Castrum Archeologia Associazione Ets Concessioni: Concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a Castrum Archeologia Associazione Ets. DG ABAP – SERV II_UO1, n. 0019726-P del 31.05.2023.

https://www.fastionline.org/excavation/micro_view.php?item_key=fst_cd&fst_cd=AIAC_3745

 

 

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